Il notturno di Alcmane

notturnoIn omaggio alla Notte Nazionale del Liceo Classico, che ha avuto come momento comune la lettura del notturno di Alcmane, come momento conclusivo delle attività, nella conferenza in diretta di mercoledì 21 gennaio scorso abbiamo esaminato questo famoso testo corale, ovvero il fr. 89 Davies. Segue il testo, la traduzione e il filmato della conferenza live, con l'inquadratura culturale e il commento:

Εὕδουσι δ’ ὀρέων κορυφαί τε καὶ φάραγγες
πρώονές τε καὶ χαράδραι
φῦλά τ’ ἑρπέτ᾽ ὅσα τρέφει μέλαινα γαῖα
θῆρές τ’ ὀρεσκῴοι καὶ γένος μελισσᾶν
καὶ κνώδαλ’ ἐν βένθεσσι πορφυρέας ἁλός·
εὕδουσι δ’ οἰωνῶν φῦλα τανυπτερύγων.

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Vivere “nella lancia”

pittura1 Momento clou del 31 videoseminario dal vivo del 10 dicembre scorso è stato il notissimo frammento 2 West di Archiloco, che recita:

ἐν δορὶ μέν μοι μᾶζα μεμαγμένη, ἐν δορὶ δ᾽ οἶνος
Ἰσμαρικός· πίνω δ᾽ ἐν δορὶ κεκλιμένος.

La scelta di questo testo è stata suggerita dalla trattazione grammaticale sui sostantivi in dentale della terza declinazione: arrivati a δόρυ, δόρατος e osservato come accanto alle forme δόρατος (genitivo) e δόρατι (dativo) esistono anche, rispettivamente, δορός e δορί, l'associazione con la “lancia” archilochea è giunta naturale.

Ma ecco il fr. 2 West di Archiloco, diviso in due filmati:

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Esercizio di frasi: correzione

Risolti i problemi di connessione alla rete, riprendiamo la pubblicazione dei filmati dell'incontro numero 30: la prima parte era stata dedicata alla correzione di alcune frasi.

Il prossimo appuntamento in diretta è confermato per mercoledì 10 dicembre, alle ore 21:00.
Ma ecco qui di seguito il testo delle 6 frasi di esercizio, con i relativi filmati.

  • Οἱ Κύκλοπες τὰς αἶγας ἔτρεφον ἐν ταῖς νομαῖς ταῖς περὶ τὴν Αἴτνην.
  • Ὁ στρατιώτης τὴν λόγχην εἰς τὸν πολέμιον βάλλει καὶ αὐτὸν διὰ τοῦ θώρακος τιτρώσκει.
  • Τὸ ἔλαιον ταῖς θριξὶ τῶν ζῴων πολέμιόν ἐστι.
  • Ἡ περὶ τοῦ Παγγαῖον χώρα μεστή ἐστιν φλεβῶν ἀργύρου τε καὶ χρυσοῦ.
  • Φυλαττώμεθα τοὺς κόλακας καὶ τοὺς μελιχροὺς λόγους αὐτῶν.
  • Ἐν τῇ ὕλῃ τῇ ὀπὶ τῶν εὐφθόγγων τεττίγων εὐφραινόμεθα.

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Il monito di Apollo: no agli eccessi!

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Apollo del Tevere, copia romana
(Palazzo Massimo alle Terme)

L'incontro live dello scorso 5 novembre ( n. 27) ha avuto due momenti: nel primo si sono affrontati temi di natura linguistica, mentre la seconda parte è stata dedicata alla lettura e al commento di un famoso frammento di Archiloco, il fr. 128 W. che è già stato oggetto di attenzione, in un articolo pubblicato nel blog di grecoantico.it:

Il flusso alterno del bene e del male

L'aspetto dei tempi verbali è stato il primo argomento, con la distinzione in

  • aspetto imperfettivo o durativo, caratteristico del presente (e dell'imperfetto)
  • aspetto assoluto o aoristico, caratteristico - ovviamente - dell'aoristo
  • aspetto stativo-resultativo, caratteristico del perfetto (e dei tempi derivati, piuccheperfetto e futuro perfetto)

Resta fuori il futuro, che è un tempo verbale privo di aspetto, in quanto - originariamente - indica pura virtualità del realizzarsi di un'azione.

Di importanza fondamentale per lo studio del sistema del verbo è la distinzione fra radice (elemento monosillabico o bisillabico irriducibile) e tema verbale (elemento base comune a tutte le forme coniugate di un verbo).

Ma veniamo ai filmati integrali della conferenza n. 27

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Quando si dice destino…

Nell'incontro live dello scorso 31 ottobre si è continuato l’esame lessicale di termini e - soprattutto - di elementi radicali significativi.

Questa volta il discorso è stato incentrato su termini che stanno ad indicare il destino: sono molte le possibilità espressive che la lingua greca offre, da ἀνάγκη a μοῖρα, da τύχη ad αἶσα, per passare a espressioni meno usata come πότμος o il participio ἡ πεπρωμένη. Termini diversi che indicano diverse prospettive ideologiche e diversi modi di concepire l’esistenza umana. 

Le Moire Cloto e Lachesi intente a tessere il filo del fato. La Moira Atropo siede nell'attesa inesorabile di reciderlo - John Strudwick, A Golden Thread (Un filo prezioso), 1885 (olio su tela)
Le Moire Cloto e Lachesi intente a tessere il filo del fato. La Moira Atropo siede nell'attesa inesorabile di reciderlo - John Strudwick, A Golden Thread (Un filo prezioso), 1885 (olio su tela)

L’esame dell'etimologia delle singole parole è a tal proposito rivelatore: si parte da ἀνάγκη, che, nel suo significato di «costrizione», implica una visione dell'uomo quale vittima di un destino oppressivo, che costituisce un forte condizionamento nel momento delle scelte.

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Sogno di un’ombra

Pindaro, il grande poeta tebano
Pindaro, il grande poeta tebano

E, finalmente, mercoledì scorso 15 ottobre è ripreso l'appuntamento settimanale online della nuova sessione del Campus Live!

È stato un piacere incontrare di nuovo gli amici dello scorso anno e fare la conoscenza con altri che hanno dimostrato il loro interesse per questa iniziativa. Fra di loro anche alcuni colleghi, che nel corso della serata hanno vivacizzato il dibattito nella chat interna della sala conferenze.

Si è trattato di un incontro zero” che aveva soprattutto lo scopo di ristabilire i contatti e verificare le attese di coloro che hanno intenzione di iscriversi e partecipare attivamente al corso.

In continuità con la conclusione della sessione dell'anno scorso, abbiamo brevemente esaminato un frammento di tre versi, tratto dall'VIII Pitica di Pindaro (vv. 95-97), incentrato sul tema della precarietà umana:

Ἐπάμεροι· τί δέ τις; τί δ’ οὔ τις; σκιᾶς ὄναρ

ἄνθρωπος. Ἀλλ᾽ ὅταν αἴγλα διόσδοτος ἔλθῃ,

λαμπρὸν φέγγος ἔπεστιν ἀνδρῶν καὶ μείλιχος αἰών

Ed ecco il filmato registrato all'occasione: 

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I banchetti del retore Senocle

G. Romano, Banchetto di Amore e Psiche(Mantova, Palazzo Te)
G. Romano, Banchetto di Amore e Psiche
(Mantova, Palazzo Te)

Siamo arrivati alla video-conferenza del 14 maggio, la n. 23 e ultima della prima sessione del “Campus live!” (corso di lingua, cultura e civiltà greca). Il corso dal vivo riprenderà in settembre.

L'argomento di questo incontro è piuttosto particolare e tratta di un argomento di letteratura “minore”, ma che credo in ogni caso non sia privo di interesse, perché delinea una specifica “tendenza” del gusto letterario del periodo che va dal IV al III secolo ed è prezioso per capire la svolta culturale dell'Ellenismo.

Oggetto dell'attenzione è lo strano poemetto in esametri di Matrone di Pitane, intitolato Il Banchetto Attico (Δεῖπνον Ἀττικόν): la descrizione di una cena pantagruelica organizzata da un uomo politico ateniese di nome Senocle.

Il tono aulico e gli stilemi omerici caratterizzano - per antifrasi - le gesta assai poco nobili di convitati crapuloni che si gettano senza ritegno sulle varie portate che vengono progressivamente imbandite.

23.1 Banchetti dal molto cibo
Sono proposti la lettura e la traduzione dei sei versi proemiali del Δεῖπνον Ἀττικόν di Matrone di Pitane, un poema iscritto al genere minore della parodia.

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L’eroe multiforme

Testa di Odisseo, dal gruppo di Polifemo (Sperlonga)
Testa di Odisseo, dal Gruppo di Polifemo (Sperlonga)

Dopo aver esaminato il proemio di Iliade, con la vivida raffigurazione di Achille, l'eroe dall'ira sovrumana, è ora la volta del proemio di Odisseaargomento della video-conferenza n. 22 del “Campus live!” (corso di lingua, cultura e civiltà greca), tenutasi lo scorso 7 maggio.

Sono stati esaminati i primi 5 versi del I° canto del poema del ritorno: anche in questo caso la presentazione dell'eroe è proposta da Omero con una straordinaria sintesi, che molto sottilmente lascia trapelare i caratteri peculiari di Odisseo.

La lettura offre lo spunto per esaminare la declinazione dell'aggettivo irregolare πολύς, πολλή, πολύ e del suo composto πολύτροπος. Per facilitare la consultazione anche in questo caso la conferenza è stata divisa in 6 sezioni.

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L’ira del “radioso” Achille

Combattimento fra Greci e Troiani (coppa attica a figure rosse, V sec. a.C.)
Combattimento fra Greci e Troiani
(coppa attica a figure rosse, V sec. a.C.)

Pubblico integralmente la registrazione della video-conferenza n. 21 del “Campus live!” (corso di lingua, cultura e civiltà greca), dello scorso 30 aprile, incentrata sulla lettura e il commento del proemio di IliadeLa trattazione letteraria dell'argomento ha offerto lo spunto per indicazioni di natura linguistico-grammaticale.

Per facilitare la consultazione, l'incontro è stato diviso in 6 sezioni.

21.1  Introduzione
Prima di iniziare la lettura e il commento del testo omerico, si è fatto riferimento alla struttura “musicale” del poema, caratterizzato dalla scansione in esametri (si è accennato alla dimensione “quantitativa” della metrica greca).

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Il ladro conosce il ladro

«Io, ladro, conosco le impronte di un ladro»
Papiro contenente frammenti di Callimaco

«Io, ladro, riconosco le impronte di un ladro»: in un suo epigramma, Callimaco riprende un detto proverbiale, che ci è noto anche attraverso Aristotele.

Nella video-conferenza n. 20 del “Campus live!” (corso di lingua, cultura e civiltà greca), tenutasi lo scorso 23 aprile, abbiamo trattato, come di consueto, argomenti di interesse linguistico (la terza declinazione e la morfologia dell'imperfetto) attraverso riferimenti natura letteraria, che hanno consentito di allargare l'orizzonte, prendendo lo spunto da espressioni della tradizione popolare dei proverbi.

Per facilitare la consultazione, l'incontro è stato diviso in 5 sezioni.

20.1 Un proverbio
Si tratta in realtà di una serie di proverbi collegati nel significato e nella struttura all'aristotelico «il ladro conosce il ladro e il lupo il lupo» (ἔγνω δὲ φώρ τε φῶρα καὶ λύκος λύκον). Seguono considerazioni sulle espressioni di cultura popolare presenti in testi letterari.

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