Quando si dice destino…

Nell'incontro live dello scorso 31 ottobre si è continuato l’esame lessicale di termini e - soprattutto - di elementi radicali significativi.

Questa volta il discorso è stato incentrato su termini che stanno ad indicare il destino: sono molte le possibilità espressive che la lingua greca offre, da ἀνάγκη a μοῖρα, da τύχη ad αἶσα, per passare a espressioni meno usata come πότμος o il participio ἡ πεπρωμένη. Termini diversi che indicano diverse prospettive ideologiche e diversi modi di concepire l’esistenza umana. 

Le Moire Cloto e Lachesi intente a tessere il filo del fato. La Moira Atropo siede nell'attesa inesorabile di reciderlo - John Strudwick, A Golden Thread (Un filo prezioso), 1885 (olio su tela)
Le Moire Cloto e Lachesi intente a tessere il filo del fato. La Moira Atropo siede nell'attesa inesorabile di reciderlo - John Strudwick, A Golden Thread (Un filo prezioso), 1885 (olio su tela)

L’esame dell'etimologia delle singole parole è a tal proposito rivelatore: si parte da ἀνάγκη, che, nel suo significato di «costrizione», implica una visione dell'uomo quale vittima di un destino oppressivo, che costituisce un forte condizionamento nel momento delle scelte.

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Il caso e la necessità (indagini lessicali)

È il momento di mettere online i filmati dell'incontro di mercoledì scorso 22 ottobre. Si è trattato di un approfondimento linguistico-lessicale, partendo dal passo di Pindaro esaminato la settimana scorsa (Pitica VIII 95-97), che ha consentito di sottolineare un aspetto peculiare della lingua greca: la flessibilità nella costruzione dei composti, che consente di plasmare sfumature sottili nell’ambito di comuni radici di significato.

Si parte dall’esame del pindarico ἐπάμεροι:


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Sogno di un’ombra

Pindaro, il grande poeta tebano
Pindaro, il grande poeta tebano

E, finalmente, mercoledì scorso 15 ottobre è ripreso l'appuntamento settimanale online della nuova sessione del Campus Live!

È stato un piacere incontrare di nuovo gli amici dello scorso anno e fare la conoscenza con altri che hanno dimostrato il loro interesse per questa iniziativa. Fra di loro anche alcuni colleghi, che nel corso della serata hanno vivacizzato il dibattito nella chat interna della sala conferenze.

Si è trattato di un incontro zero” che aveva soprattutto lo scopo di ristabilire i contatti e verificare le attese di coloro che hanno intenzione di iscriversi e partecipare attivamente al corso.

In continuità con la conclusione della sessione dell'anno scorso, abbiamo brevemente esaminato un frammento di tre versi, tratto dall'VIII Pitica di Pindaro (vv. 95-97), incentrato sul tema della precarietà umana:

Ἐπάμεροι· τί δέ τις; τί δ’ οὔ τις; σκιᾶς ὄναρ

ἄνθρωπος. Ἀλλ᾽ ὅταν αἴγλα διόσδοτος ἔλθῃ,

λαμπρὸν φέγγος ἔπεστιν ἀνδρῶν καὶ μείλιχος αἰών

Ed ecco il filmato registrato all'occasione: 

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Riprende il corso di greco online!

Ho il piacere di annunciare (dopo una pausa più lunga del previsto) la ripresa dei nostri collegamenti: Mercoledì 15 ottobre ore 21:00 riaprono i battenti del Campus Live! Corso online di lingua, letteratura e civiltà greca. Come nella stagione scorsa, avremo modo di incontrarci in sala conferenze, per poter interagire sui contenuti linguistici (dovremo completare il quadro della morfologia del greco antico), … Leggi tutto

I banchetti del retore Senocle

G. Romano, Banchetto di Amore e Psiche(Mantova, Palazzo Te)
G. Romano, Banchetto di Amore e Psiche
(Mantova, Palazzo Te)

Siamo arrivati alla video-conferenza del 14 maggio, la n. 23 e ultima della prima sessione del “Campus live!” (corso di lingua, cultura e civiltà greca). Il corso dal vivo riprenderà in settembre.

L'argomento di questo incontro è piuttosto particolare e tratta di un argomento di letteratura “minore”, ma che credo in ogni caso non sia privo di interesse, perché delinea una specifica “tendenza” del gusto letterario del periodo che va dal IV al III secolo ed è prezioso per capire la svolta culturale dell'Ellenismo.

Oggetto dell'attenzione è lo strano poemetto in esametri di Matrone di Pitane, intitolato Il Banchetto Attico (Δεῖπνον Ἀττικόν): la descrizione di una cena pantagruelica organizzata da un uomo politico ateniese di nome Senocle.

Il tono aulico e gli stilemi omerici caratterizzano - per antifrasi - le gesta assai poco nobili di convitati crapuloni che si gettano senza ritegno sulle varie portate che vengono progressivamente imbandite.

23.1 Banchetti dal molto cibo
Sono proposti la lettura e la traduzione dei sei versi proemiali del Δεῖπνον Ἀττικόν di Matrone di Pitane, un poema iscritto al genere minore della parodia.

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L’eroe multiforme

Testa di Odisseo, dal gruppo di Polifemo (Sperlonga)
Testa di Odisseo, dal Gruppo di Polifemo (Sperlonga)

Dopo aver esaminato il proemio di Iliade, con la vivida raffigurazione di Achille, l'eroe dall'ira sovrumana, è ora la volta del proemio di Odisseaargomento della video-conferenza n. 22 del “Campus live!” (corso di lingua, cultura e civiltà greca), tenutasi lo scorso 7 maggio.

Sono stati esaminati i primi 5 versi del I° canto del poema del ritorno: anche in questo caso la presentazione dell'eroe è proposta da Omero con una straordinaria sintesi, che molto sottilmente lascia trapelare i caratteri peculiari di Odisseo.

La lettura offre lo spunto per esaminare la declinazione dell'aggettivo irregolare πολύς, πολλή, πολύ e del suo composto πολύτροπος. Per facilitare la consultazione anche in questo caso la conferenza è stata divisa in 6 sezioni.

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L’ira del “radioso” Achille

Combattimento fra Greci e Troiani (coppa attica a figure rosse, V sec. a.C.)
Combattimento fra Greci e Troiani
(coppa attica a figure rosse, V sec. a.C.)

Pubblico integralmente la registrazione della video-conferenza n. 21 del “Campus live!” (corso di lingua, cultura e civiltà greca), dello scorso 30 aprile, incentrata sulla lettura e il commento del proemio di IliadeLa trattazione letteraria dell'argomento ha offerto lo spunto per indicazioni di natura linguistico-grammaticale.

Per facilitare la consultazione, l'incontro è stato diviso in 6 sezioni.

21.1  Introduzione
Prima di iniziare la lettura e il commento del testo omerico, si è fatto riferimento alla struttura “musicale” del poema, caratterizzato dalla scansione in esametri (si è accennato alla dimensione “quantitativa” della metrica greca).

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Il ladro conosce il ladro

«Io, ladro, conosco le impronte di un ladro»
Papiro contenente frammenti di Callimaco

«Io, ladro, riconosco le impronte di un ladro»: in un suo epigramma, Callimaco riprende un detto proverbiale, che ci è noto anche attraverso Aristotele.

Nella video-conferenza n. 20 del “Campus live!” (corso di lingua, cultura e civiltà greca), tenutasi lo scorso 23 aprile, abbiamo trattato, come di consueto, argomenti di interesse linguistico (la terza declinazione e la morfologia dell'imperfetto) attraverso riferimenti natura letteraria, che hanno consentito di allargare l'orizzonte, prendendo lo spunto da espressioni della tradizione popolare dei proverbi.

Per facilitare la consultazione, l'incontro è stato diviso in 5 sezioni.

20.1 Un proverbio
Si tratta in realtà di una serie di proverbi collegati nel significato e nella struttura all'aristotelico «il ladro conosce il ladro e il lupo il lupo» (ἔγνω δὲ φώρ τε φῶρα καὶ λύκος λύκον). Seguono considerazioni sulle espressioni di cultura popolare presenti in testi letterari.

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Un ateniese a processo

Statua di Lisia nei giardini di Versailles
Statua di Lisia nei giardini di Versailles

Argomento del 19 incontro live del corso di lingua e civiltà greca è stato la lettura dell'esordio dell’orazione giudiziaria di Lisia Per l'invalido, che propone uno di quegli escamotages retorici tipicamente proemiali: l’imputato manifesta addirittura la propria gratitudine nei confronti dell'accusatore, che – trascinandolo a processo – gli offre l'occasione per un resoconto della propria vita, per confermare la propria condotta di buon cittadino.

Questo il testo:

Ὀλίγου δέω χάριν ἔχειν, ὦ βουλή, τῷ κατηγόρῳ, ὅτι μοι παρεσκεύασε τὸν ἀγῶνα τοῦτον, εἰ πρότερον οὐκ ἔχων πρόφασιν ἐφ᾽ ἧς τοῦ βίου λόγον δοίην, νυνὶ διὰ τοῦτον εἴληφα.

La lettura di questo passo è stato lo spunto da cui si è partiti per trattare dei tre generi dell'oratoria attica e dei luoghi nei quali essa veniva praticata:

γένος δικανικόν
oratoria giudiziaria tribunale
γένος βουλευτικόν
oratoria politica assemblea dei cittadini (ἐκκλησία)
γένος (ἐπι)δεικτικόν
oratoria epidittica festa pubblica

L'attenzione si è poi concentrata in particolare sull'oratoria giudiziaria: si è fatto riferimento alla figura del logografo e alle vicende del più importante oratore giudiziario, Lisia, vissuto fra V e IV secolo a.C. Un ampio excursus è stato poi dedicato alle modalità di svolgimento dei processi ad Atene. 

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Archiloco e le mancate promesse di matrimonio

I resti dell'agorà di Taso (colonia di Paro)
I resti dell'agorà di Taso (meta di una
colonizzazione cui partecipò anche Archiloco)

Dopo la sospensione dell’attività (che ripartirà a settembre), riprendo la pubblicazione delle lezioni del 1° ciclo del Campus live!, corso di lingua, cultura e civiltà greca, svoltosi online fra dicembre e maggio scorso.

La lezione n. 18 ha avuto come argomento linguistico l’ottativo: la sua struttura morfologica e il suo uso sintattico. Sotto il profilo sintattico, si è fatto riferimento all'uso dell’ottativo in proposizioni indipendenti (desiderativo e potenziale) e in proposizioni dipendenti (periodo ipotetico e ottativo obliquo).

Si sono poi esaminati due testi letterari in cui è presente l'ottativo: il fr. 118 West di Archiloco e il fr. 120 Degani di Ipponatte. Gli argomenti sono proposti, come sempre, nella successione che è stata seguita nel corso della video-conferenza del Campus live! 

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